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ZOOLOGIA

(WORK IN PROGRESS)

Zoologia è un progetto di ricerca coreografica per la creazione di diversi esseri immaginari di natura zoolatrica che nascono da un corpo umano. Uno zoo interiore, bestiario delle meraviglie, orrido e fantastico.

Crediti

ideazione, coreografie e costumi Lucrezia Maimone

in scena Lucrezia Maimone

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musiche scritte e dirette da Marco Caredda

interpretate da Marco Caredda (violoncello), Elsa Paglietti (violino), Paola Lilliu (Clarinetto), Melania Bertolo (Pianoforte), Alice Naitza Clarkson (Flauto Traverso).

 

oggetti di scena e maschere

Lupa Maimone, Riccardo Serra, Vinka Delgado

 

progetto luci

Riccardo Serra

 

tecnico del suono

Simone Frau

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fotografia

Sara Montalbano

Federica Zedda

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produzione Oltrenotte

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Premio Presente Futuro 2023

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Premio Zero in condotta - Cobas 2023

 

con il sostegno delle residenze artistiche

RIZOMI artisti nel territorio a cura di Tersicorea (Carloforte, Sardegna)

Teatro La Bottega a cura di Bötti di Shcöggiu (Carloforte, Sardegna)

Arte Transitiva a cura di Officine Caos (Torino, Piemonte)

La Nave del Duende (Cáceres, Spagna)

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progetto vincitore del Bando ABITARE 2022

di Equilibrio Dinamico con il supporto produttivo di Teatro Pubblico Pugliese, Comune di Andria, Festival Castel dei Mondi in collaborazione con il Museo Diocesano San Riccardo e Coop. Sociale Capital Sud (Andria, Puglia)

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con il contributo del MIC Ministero della Cultura

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un ringraziamento speciale a Susanna Mannelli, Donatella Pau, Tonino Murru.

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Tappe di creazione

“ANIMA IF”, TRA TEATRO DI FIGURA E DANZA, LA RIVELAZIONE DI “LUPA”

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È forte l’emozione nello scoprire la capacità di invenzione, l’estro e il controllo del corpo di Lucrezia Maimone, in arte “Lupa”, alle prese con evoluzioni ardite e spettacolari. Autrice di una danza senza sbavature, la giovane artista aggiunge anche una innata presenza teatrale. Nella sua finestra espressiva riprende un pezzo da “Zoologia” -in corso di allestimento- in cui mostrerà un bestiario delle meraviglie orrido e fantastico. Vestita con un ampio abito da uomo si produce inizialmente in una danza fatta di armonica scioltezza, inanellando figure di spericolati movimenti aerei. Sguardi ambigui e mimica suggeriscono personaggi di storie improvvisate, parte di un teatro danzato che sfiora il cielo.

Torna in scena per mostrare un pupazzo altissimo dalla testa piccolissima, metà corpo, testa e un braccio, avvolto in un candido camicione. Compie evoluzioni e sberleffi facendo saltare via come un tappo di champagne la testa del pupazzo.

Ma è seduta su una sedia che “Lupa” improvvisa una danza ammaliante e ipnotica delle quattro braccia (due ovviamente fasulle e “cucite” sulla schiena” non si percepiscono). Due più due. Due che diventano tre, quattro e tornano due. L’artista compone intrecci impossibili eppure autentici. Un pezzo di straordinario impatto che trasforma la danzatrice e attrice nell’icona di Shiva, la divinità indù della distruzione, conosciuta anche con il nome di Natarajà, ossia il “Signore dei danzatori”. Danza, invenzione teatrale, arte circense, teatro di figura e acrobatica. Tutto questo si concentra nell’arte di “Lupa”, o Lucrezia Maimone, futura stella di sicuro successo, grazie anche ad “Anima If” che conferma la propensione ad essere incubatore di nuovi talenti e vetrina di un teatro di figura che ricerca il confronto con altri mondi e linguaggi.

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WALTER PORCEDDA / Gli Stati Generali

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