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ZOOLOGia

Zoologia is a choreographic research project intended for the creation of diverse imaginary beings of zoolatrial nature. A bestiary of marvels, horrid and fantastic in which it recreates the natural habitat of each imaginary being.

Credits

On Stage Lupa Maimone
Concept, direction, choreography and
Costumes Lupa Maimone

music written and directed by Marco Caredda

played by Marco Caredda (cello), Elsa Paglietti (violin), Paola Lilliu (Clarinet), Melania Bertolo (Piano), Alice Naitza Clarkson (Transverse Flute).


Props and scenography Lupa Maimone, Riccardo Serra,
Vinka Delgado


Light design Riccardo Serra

Sound design Simone Frau


Photography Sara Montalbano, Federica Zedda


Production Oltrenotte


Project winner of

Bando ABITARE
di Equilibrio Dinamico, Teatro Pubblico Pugliese, Comune di Andria, Festival Castel dei Mondi in collaboration with Museo Diocesano San Riccardo (Andria, Puglia)

 

Premio Presente Futuro​

Premio Zero in condotta

 

with the support of artistic residencies

RIZOMI artisti nel territorio a cura di Tersicorea (Carloforte, Sardegna)

Teatro La Bottega a cura di Bötti di Shcöggiu (Carloforte, Sardegna)

Arte Transitiva a cura di Officine Caos (Torino, Piemonte)

La Nave del Duende (Cáceres, Spagna

Teatro Libero di Palermo​

​

con il contributo del MIC Ministero della Cultura

Steps of creation

La prima, “Zoologia” di Lupa Maimone/Oltrenotte, è frutto di una ricerca che la danzatrice ha compiuto in intimità (“nel salotto di casa mia – ci racconta poco dopo – tra uno spettacolo e l’altro della nostra compagnia”). Il tentativo riuscito è andare oltre la danza tradizionale per abbracciare un linguaggio che si colloca a metà tra il teatro di figura e il teatro-danza. Il lavoro si concentra sulla creazione di esseri immaginari, creature o frammenti di esse che emergono da un corpo umano e si manifestano. Questi personaggi, dal carattere zoolatrico, si animano e si moltiplicano nel movimento, fondendo l’estetica del teatro di figura con la fisicità della danza, creando una dimensione sospesa tra l’umano e l’altro da sé.
La proposta coreografica non è solo un’esplorazione del corpo come mezzo espressivo, ma una riflessione sull’idea di un “zoo interiore”, uno spazio oscuro e fantastico dove ogni movimento può accogliere un doppio, un altro essere, che gioca con il confine tra realtà e immaginazione. Il corpo, così, diventa un territorio in continua trasformazione, dove il fantastico e l’orrido si intrecciano in un gioco di metamorfosi che lascia lo spettatore in uno stato di sospensione tra il reale e il surreale.
Ammutoliti, in platea, anche gli inizialmente rumorosi studenti di una scuola superiore, affascinati – come tutti gli altri – da qualcosa che difficilmente si è visto prima. La performance, da subito travolgente, abbraccia, laddove necessaria, perfino la parola. Così si moltiplicano gli arti, i volti, gli occhi con l’unico supporto di una sedia. C’è qualcosa che ha a che fare con la magia nell’apparire e scomparire dei vari elementi che compongono l’essere umano. Con sapienza Lupa Maimone si fa travolgere dall’universo che lei stessa aziona. La sua sola presenza in scena ne mostra in realtà diverse altre in un gioco al nascere e morire che non ha nulla a che fare con la tragicità ma semmai con l’ironia di un cambiamento costante e rapido, metafora del nostro tempo.

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